mercoledì 21 aprile 2010

Tempo

Tanti pensieri, tanti argomenti, tante cose da raccontare, se solo avessi tempo... Non è vero, tutto non dipende dal tempo, pechè credo che tempo si trova se una cosa interessa abbastanza. E così ho deciso di sacrificare qualche minuto di sonno in più oggi, perchè avevo voglia di scrivere in questo blog, giusto qualcosa per piacere mio personale.

Comunque qualche problema con il tempo ce l'ho, non so veramente gestirlo, mi sfugge sempre. Sono sempre di corsa, non sopporto le persone che riescono a stare fermi sei rampe di scala mobile. Ma che spreco e che pigrizia, per me le scale mobili sono una facilitazione per arrivare in alto un po' più comodamente e più velocemente, non posso fermarmi ed aspettare che le scale mi portino su lentamente, specialmente se sono sei rampe in fila! E specialmente in discesa poi, come si fa a non scendere insieme alle scale che ti portano giù.

Quindi sto sempre lottando con il tempo, cercando di fare più cose, in tempi brevi. Eppure non sono una persona con mille impegni e nemmeno con un lavoro a tempo pieno e comunque solo con un figlio, non tre. Poi ci sono tanti di quei momenti che mi fermo, sorseggio il caffè, mi siedo sulla panchina avanti casa al sole a sognare, gioco con il mio figlio. Sono questi i momenti di cui ho bisogno e che mi fanno più piacere. Ma per avere questi, devo correre sulla scala mobile, lasciare l'aspirapolvere dentro il mobile e spesso tralasciare il mio povero blog.

venerdì 12 febbraio 2010

Una piccola rinascita

Stavo pensando se eliminare questo blog, e poi ho scoperto alcuni commenti che qualche visitatore aveva lasciato e che io nemmeno avevo notato. E' così tanto che non aggiorno questo blog, eppure è il mio "primogenito" come blog.

Quindi non posso buttarlo via, lo lascierò al suo posto e ogni tanto verrò a farlo visita. Come oggi, per scrivere qualche riga di non so di cosa, ma in questa lingua che a volte sento più mia della mia stessa madrelingua. Le parole mi vengono fluide, vengono e basta senza pensarle, e anche i pensieri sono diversi, mi sento una persona diversa.

E' questa la bellezza, avere due lingue e conoscere due mondi, mescolare due identità. Sono straniera sia in Italia che in Finlandia ormai, vedo in tutti e due posti il mondo dall'esterno. E' bello sentire le radici profondi che mi portano ai profumi di boschi e laghi, al sole di mezzanotte e al buio pesto d'inverno, alle strade della città bagnate di nevischio e al silenzio. E poi avere qualcos'altro costruito sopra le radici, i vicoli e i muri delle città vecchie, la confusione e le chiacchere, la primavera che si sente arrivare presto... Chi sa chi sono veramente?

sabato 13 dicembre 2008

Una giratina nella burocrazia italiana...

Questa settimana ho avuto un'incontro non molto piacevole con la burocrazia italiana. Ho dovuto notare il fatto, che ormai dovevo conoscere, che è inutile pensare di trovare persone che sanno quello che dovrebbero sapere per dare l'informazione o il servizio giusto negli uffici, anche se sono convinti di avere sempre ragione. Infatti è tutta colpa mia, dovevo io sapere esattamente quello che mi spettava e quale normativa seguire e andare già armata di tutte le informazioni precise, invece che stupidamente pensare che le cose potessero filare liscio.

Dovevo rinnovare la tessera sanitaria, che era scaduta già da tempo senza che me ne fossi accorta. Era scaduta insieme alla vecchia carta di soggiorno per i cittadini comunitari che ormai non serve più. Ora i cittadini comunitari residenti in Italia da più di cinque anni possono fare un certificato di residenza permanente presso l'anagrafe del comune di residenza. E fino a qui tutto bene e con un paio di marche da bollo ho ottenuto questo foglio che mi dovrebbe andare bene per il resto della vita, spero.

Con questo foglio sono allora andata a rinnovare anche la tessera sanitaria. La prima volta in un'ufficio periferico il computer non funzionava e mi hanno detto di andare all'ufficio centrale dell'Asl. Lì mi hanno detto che non basta il foglio del comune ma devo portare anche il contratto di lavoro. Mi suonava strano ma sono tornata il giorno dopo. Solo che l'attuale contratto scade a fine anno e ancora non ce l'ho quello nuovo. Maledetti contratti a pezzetti. Quindi l'operatore mi ha detto che non può fare l'iscrizione oltre la scadenza del contratto, quindi ormai per poche settimane. Potevo anche fare l'iscrizione, tra l'altro per tempo indeterminato, come coniuge di un cittadino italiano ma a quel punto dovevo essere a carico di mio marito e non lavorare. Anche se tutto questo mi sembrava assurdo, visto che avevo appena fatto la residenza permanente, non potevo fare altro che accettare la situazione e andarmene incavolatissima, visto che non avevo una certezza di qualcosa che attestava il contrario.

A casa la prima cosa ho chiamato una mia amica più o meno nella mia condizione che sapevo aveva fatto la stessa cosa poco fa e chiedere conferma. Infatti mi ha mandato un link ad un decreto legislativo che dice chiaramente che i cittadini comunitari che hanno i requisiti per una residenza permanente hanno anhce il diritto di iscrizione a tempo indeterminato al sistema sanitario. Ho stampato tutto e con questa armatura ritornerò in ufficio ad informare chi ci lavora, visto che non sono stati aggiornati da nessun altro. E spero di poter questa volta completare l'opera definitivamente.

Certo che è complicata la vita a volte, il cittadino deve sempre sapere da solo quali sono i suoi diritti e pretenderli. Ho veramente a cuore tutti gli extracomunitari, chi sa loro cosa devono passare nei giri infernali dei documenti e contro documenti.
Oggi ho pensato per la prima volta se mi conviene alla fine chiedere davvero la cittadinanza italiana. Fino ad ora ho pensato che tanto il mio voto non basterà a cambiare questo paese...

mercoledì 29 ottobre 2008

Una lunga pausa di rifflessione...

Mi manca questo mio blog italiano, che ho lasciato per diversi mesi. La causa principale è, che ho iniziato a scrivere anche un blog in finlandese. Tempo per me stessa manca sempre, o forse non riesco a utilizzarlo bene, quindi malapena riesco a scrivere ogni tanto in un blog, figuriamoci di gestirne due... Ma vediamo se posso migliorare, perchè scrivere in italiano mi serve e mi piace.

Queste poche righe le scrivo quindi per incoraggiare me stessa e per dire che non ho abbandonato completamente questo blog, ma la pausa di rifflessione continua forse per un altro po'. Cose da scrivere ci sarebbero tutti giorni, se solo potessi trasferirli con una connessione senza fili dalla mia testa al computer...

lunedì 12 maggio 2008

Festa della mamma

Qui in Italia non mi sembra che ci siano grandi tradizioni per festeggiare la festa della mamma. Quando ero piccola, si portava sempre la colazione a letto alla mamma con le rose che aveva comprato il mio babbo. Io e mia sorella avevamo fatto cartoline d'auguri.

Gli auguri non si possono pretendere perchè devono arrivare dal cuore e una festa deve essere sentita davvero, quindi per ora la festa della mamma per me va bene così. Forse un giorno mio figlio mi porta una cartolina fatta con le proprie mani ad asilo o a scuola.

Intanto ho fatto comprare una rosellina che abbiamo portato alla nonna, che ha preparato un pranzo di domenica a undici persone bambini compresi. Il lavoro delle mamme!

martedì 6 maggio 2008

Problemi di lavoro

Lavoro è sempre un problema, in un modo o altro. Chi guadagna poco, chi lavora troppo, chi è insoddisfatta dell'ambiente lavorativa e si trova male con i colleghi, a chi sta antipatico il capo, chi il lavoro non ce l'ha proprio, chi lo vorrebbe cambiare, ma non sa come...
Mi vengono in mente decine di situazioni problematiche che crea lavoro alle persone che conosco. Lavoro di solito è una esigenza economica, e quindi si sopporta i disagi perche comunque va fatto. Certo conosco anche persone che sono più o meno soddisfatti del lavoro che stanno facendo, si trovano bene almeno per la maggior parte del tempo o addirittura fanno il loro lavoro con passione ed impegno. Conosco persone per i quali il lavoro è riposo, madri di famiglia che dicono "ma io riposo al lavoro, non perchè faccio poco, ma perchè mi distraggo ed esco di casa".

Per me lavoro è un problema, perchè ho in testa un gran voglia di realizzare qualcosa, ma non so cosa e come. Per me lavoro ideale è un autorealizzazione, una ricerca di se stessi, una creazione di qualcosa. Ma sono una persona poco efficiente, inconcludente, lenta, indecisa e sognatrice. Non voglio un lavoro fisso qualsiasi, ma sono stufa di essere finta dipendente con miseri contrattini. Vorrei essere il capo di me stessa, ma paura di essere poco diciplinata per fare la libera professionista. E poi professionista di cosa?

Le parole sono azioni. Spero di andare avanti con piccoli passi. Scrivendo queste parole, avrò forse fatto un passo avanti verso qualcosa?

mercoledì 23 aprile 2008

Interessi comuni

In Italia il tempo è spesso un concetto relativo. Potrei scrivere diversi post su questo tema!
Ma oggi stavo pensando una cosa che mi ha detto un preside di una scuola, si parlava di un piccolo finanziamento da ottenere dalla Provincia. Lui si lamentava del fatto che i tempi sono molto diversi quando si tratta di un interesse pubblico e un interesse personale. Nel primo caso i tempi sono lunghi, a volte lunghissimi, nel secondo caso le cose possono succedere anche molto velocemente.

Stavo pensando che forse in Italia manca un certo senso civico, occuparsi delle cose comuni e interessarsi degli altri. Sembrerebbe essere così delle volte, ma poi ho pensato per esempio i miei suoceri, che fanno servizio volontario in un'associazione per diverse ore alla settimana. Volontariato funziona in tanti campi bene e porta avanti delle cose importanti.

Un'altra cosa contradittoria è l'alta percentuale di voto nelle ultime elezioni, più di 8o%. Pensando quanti paesini isolati e piccoli posti di campagna poco raggiungibili ci sono anche in Italia, pensando tutti i giovani che non sono interessati alla politica o molti anziani, sembra quasi incredibile che alla fine così tanti hanno compiuto il loro "dovere di cittadini" e sono andati a votare.

Hmm, dopo tutto questo non so più che pensare, gli italiani s'interessano o no delle cose comuni e dei bisogni degli altri? L'Italia è unica e spezzattata e come sempre piena di contraddizioni.